Pizza, amore mio: il sapore autentico dell’Italia

    La pizza: tante ricette, un unico grande amore

    È uno dei piatti simbolo dell’Italia all’estero. Parliamo della pizza!
    Una preparazione artigianale, genuina e fragrante - emblema della dieta mediterranea in tutto il globo - che il 17 gennaio viene celebrata con una giornata mondiale. La ricetta di questo successo planetario?

    Pochi e semplici ingredienti - un impasto a base di farina, acqua e lievito - e una grandissima versatilità: alta e soffice o bassa e croccante, rossa o bianca, tradizionale o gourmet, napoletana o alla romana, tonda o in teglia, e ancora, al metro, al taglio, in pala, fritta o cotta nel forno a legna. Ce n’è davvero per tutti i gusti. Ecco una piccola guida per non perdersi nel mare magnum della pizza!

    La pizza napoletana

    L’oro di Napoli. Impossibile separare la città partenopea dalla sua regina, omaggiata da canzoni e pellicole cinematografiche. Dalle “Pizze a credito” di Sophia Loren in un celebre film di Vittorio De Sica alla note di un’amata canzone di Pino Daniele: “Fatte 'na pizza c'a pummarola 'ncoppa, vedrai che il mondo poi ti sorriderà”. Perché la pizza a Napoli è sacra!

    Dichiarata nel 2010 “Specialità tradizionale garantita dell'Unione Europea”, dal 2017 la pizza napoletana è stata riconosciuta patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Dal gusto inconfondibile, si presenta tonda, morbida e con il cornicione alto. Per i puristi la sua cottura deve avvenire rigorosamente in forno a legna, mentre per quanto riguarda i condimenti, la tradizione prevede due varianti: “Marinara” e “Margherita”. Ma il genio e la fantasia dei pizzaioli napoletani, ovviamente, ha dato vita a moltissime ricette sfiziose, come la pizza con il cornicione ripieno o quella fritta.

    Un tempo quasi introvabile a nord della Campania, oggi è possibile gustare questa tipica versione della pizza anche senza dover per forza arrivare alle pendici del Vesuvio. Noi vi consigliamo di provare, ad esempio, la “Parmigiana” proposta dal Ristorante Pizzeria Manuno di Brescia con pomodoro, mozzarella, melanzane alla griglia e basilico. Se, invece, preferite i sapori decisi, la pizza salsiccia e friarielli della Pizzeria Dodo di Sacile fa al caso vostro. Della serie “a pizza e niente cchiù”!

    La pizza romana

    Se c’è chi non riesce a resistere alla pizza napoletana, c’è anche chi non riesce a fare a meno di quella romana. Le varianti principali? A seconda delle tecniche utilizzate: tonda, in pala o in teglia.

    La Pizza tonda alla romana, sottile e croccante

    Rispetto alla versione partenopea, la pizza tonda tipica della capitale si differenzia per l’impasto steso fino a raggiungere uno spessore molto sottile. Abbondantemente farcita fino alla crosta, è tra le varianti della pizza più diffuse e amate, anche fuori dal Lazio. Un esempio? Ecco a voi la “Mandi”, proposta dalla Pizzeria Da Pierino di Udine: una pizza bianca con patate lesse, pancetta, rosmarino, olio e una spolverata di Grana padano.

    Come dite?  Non riuscite proprio a rinunciare ai classici? Beh, c’è sempre l’intramontabile “Romana” con pomodoro, mozzarella, acciughe, capperi e olive nere. La potete trovare anche nel menù dell’Antica Gastronomia di Forlì.

    La Pizza in teglia o in pala, ma sempre alla romana

    Una combinazione strepitosa di consistenze: a lunga lievitazione, dall’impasto soffice e al tempo stesso leggero e croccante. Una pizza divenuta particolarmente popolare, anche grazie alla maestria di Gabriele Bonci, e che sta spopolando da tempo oltre il Grande Raccordo Anulare (il confine “ultimo” della capitale per i Romani de Roma).

    Eccoci allora alla Pizzeria Prima volta di Mestre dove troviamo una ricetta dallo stuzzicante abbinamento che unisce il sapore della tradizione a quello di due prodotti tipici del Nordest: la pizza “Leo”! Con salsa di pomodoro San Marzano, mozzarella fior di latte, formajea butirosa, speck dell'Alto Adige e rucola! Gordissima anche la pizza “Piacentina” proposta dal De Gustibus Pub di Piacenza, guarnita con spinaci, crescenza e pancetta!

    La pizza gourmet

    Da alcuni anni non si parla d’altro. Ma cos’è davvero la pizza gourmet? Innanzitutto, innovazione e cura per le materie prime. Una pizza moderna, che guarda alle nuove frontiere della cucina: prodotti a filiera corta, nuovi impasti e condimenti, la ricerca di sapori contemporanei e consistenze inusuali. Emblematica, in questo senso, la versione della “Margherita” dello chef Carlo Cracco. Una proposta molto criticata, ma che ha lasciato il segno, ispirando un nuovo approccio all’arte della pizza.

    È questo il caso della “Salmon Kefir” dell’Alchimista Bistrot e Mescole di Castelfranco Veneto: una pizza con pasta di lievito madre a 72 ore di lievitazione, condita con salmone marinato e affumicato homemade, vellutata di batata, spuma di caprino, aneto, kefir e mozzarella fior di latte. A lunga lievitazione anche la pizza gourmet proposta dal Ristante The Place di Pavia, come la “Bolognese”, con fiordilatte, mortadella al tartufo, granella di pistacchi, scorzetta di limone, basilico e olio extravergine d’oliva.


    E voi? Quale versione preferite? Che i vostri appetiti siano tradizionali o gourmet, ricevere la pizza direttamente a casa non è mai stato così facile e veloce, basta ordinarla su Foodracers!
    Team di Foodracers

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